lunedì 31 dicembre 2012

Quel che è letto è letto / Libri 2012

Ritratto - sfocato tanto quanto quello omologo del 2011 -
delle letture del mio 2012
Tu sei quello che leggi! A guardare i libri sfogliati, letti con attenzione e con amore (titolo più, tiolo meno) in quetso 2012 non si direbbe sia stato l'anno in cui presi marito: vero è che l'impegno dei preparativi e la voglia di far niente a un mese prima del sì hanno falcidiato le mie letture estive (agosto e settembre sono stati mesi aridi, aridissimi. Me l'avessero annunciato nel 2011 non ci avrei mai creduto), ma sono stata abbastanza brava da evitare qualsivoglia manuale della giovane sposa. O della sposa e basta.

Bando alle ciance: se non riusciste a decifrare i dorsi di copertina qui sopra immortalati, sappiate che il mio 2012 è iniziato con una lettura un po' didattica, cioè con Nelle ombre di un sogno. Storia e idee della fotografia di moda (Bruno Mondadori) di Claudio Marra, molto interessante e istruttivo, per niente noioso. Poi sono passata alla autobiografia di Diane Keaton, Oggi come allora, ma questo già lo sapete. Le bio dell'anno non sono finite qui, perché poi è stato il turno di Edith Piaf (Au bal de la chance). Diana Vreeland (DV) e Andre Agassi con il suo mitico Open che ha scalato le classifiche per tutto il corso del 2012, strameritatamente - secondo me.

In mezzo sono passate vecchie conoscenze come Amélie Nothomb (Uccidere il padre) o recuperando vecchie, vecchissime uscite di un certo successo come Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte (tanto promettente al principio, quanto deludente alla fine, lasciatemelo dire), Diveded Kingdom che mi ha fatto scoprire di essere Sanguigna (avrei detto Malinconica, va a sapere), e il fu Premio Strega Storia della mia gente di Edoardo Nesi che mi ha fatto venir voglia (ancora di più) di piangere del presente.

Dopo essermi innamorata di Jane Eyre in coda al 2011, ad aprile ho letto finalmente Cime tempestose, come mi ero ripromessa. Mi dispiace molto per le sostenitrici di Emily Brontë, ma l'eroina di sua sorella Charlotte resta senza pari. Quell'Heathcliff mi dava tanto ai nervi da ossessionare le mie colleghe, le quali carinamente mi sfottevano: "Allora, l'hai finito Cime di rapa?". Poi mi sono concessa anche la lettura del postumo di Francis Scott FitzgeraldGli ultimi fuochi, uscito con una nuova traduzione e (orrore) nuovo titolo: L'amore dell'ultimo milionario, con una copertina talmente brutta da farlo sembrare un romanzetto per signore. Ma Fitz è sempre lui, persino in un romanzo postumo. Ergo: buon proposito per il 2013 è leggere finalmente Tenera è la notte, l'ho comprato nel 1999 ed è ancora vergine. Shame on me!

All'appello mancano L'attimo in cui siamo felici, un delizioso campionario della felicità secondo la gente comune - vera o fittizia - raccolto da Valerio Millefoglie, poi Dio la benedica, dottor Kevorian di Vonnegut (memo per il 2013: più Vonnegut, pù Vonnegut!) e una mini raccolta di articoli scritti da Françoise Sagan intitolata Il tubino nero: delicato ma sarcastico, ti fa incontrare un mucchio di persone che avresti voluto conoscere, Yves Saint Laurent, Peggy Roche, Bettina Graziani. Ultimo, ma non ultimo, Una certa idea di mondo, che mette insieme quelli che per Alessandro Baricco sono stati le sue più belle letture (romanzi, saggi, bio) degli ultimi 10 anni. Se non sapete cosa leggere nel prossimo anno, ripartite da lì.

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