mercoledì 28 novembre 2012

Tutte le strade portano a Hitchcock

Nel mezzo del nostro fare-cose-vedere-gente, capita spesso di imbattersi più volte negli stessi soggetti, o libri, canzoni, grafiche, nomi, numeri. Elementi che punteggiano la nostra esistenza anche quando si ha a che fare con attività o situazioni che esulano completamente dalla categoria d'appartenenza dell'elemento ricorrente in questione. Ciò ci porta a credere (mi porta a credere) nell'esistenza di una rete di sottili fili (nella mia mente li immagino rossi e di lana) intrecciata proprio sotto tutto ciò che succede mentre sei impegnato a fare altri programmi. Vista dalla giusta prospettiva, questa non è solo una rete, ma una sorta di disegno/immagine/mappa che chissà /magari/un giorno, permetterà di scoprire come interpretare la propria esistenza. Un codice col quale decriptare il significato della nostra presenza a questo mondo. Trattasi del lasciarsi ammaliare dal fascino delle coincidenze per non arrendersi alla totale mancanza di senso della vita e alla supremazia del Caos? Non lo escludo. Evviva! direte voi. E invece tutto questo preambolo filosofico - l'ennesima pippa mentale... - serve per comunicarvi che... Alfred Hitchcock mi perseguita, o almeno l'ha fatto negli ultimi giorni (un sano estica##i è quanto meno concesso).

Sir Alfred Hitchcock qui rappresentato con un pizzico di
inquietudine aggiuntiva (nel caso in cui ce ne fosse bisogno)
Sarà colpa dell'uscita di un film sulla vita del Maestro nelle sale americane, intitolato nientepopodimenoche: Hitchcock? Non credo che il potere delle major sia ormai tale da condizionare a tal punto la mente umana, pur di promuovere una biopic a tre mesi di anticipo dall'uscita del film medesimo (in Italia, almeno, dove è atteso per il 23 febbraio). Tutto inizia durante la conferenza stampa di presentazione della mostra su Dracula alla Triennale di Milano. Prende la parola uno dei curatori, il cinemaniaco Gianni Canova, che cita la battuta di un film:

"Non esiste una coppia di vampiri più rapace di noi"

A pronunciarla è Grace Kelly a James Stewart ne La finestra sul cortile. Perché, caso vuole, nel suo corso di quest'anno, Canova insegna Hitchcock e ne mostra ai suoi studenti i film, e proprio non si ricordava di questa frase di Grace Kelly che tanto bene mette in luce le analogie tra spettatori (della vita, di film? Di tutti e due) e vampiri(smo). Alchè non posso fare a meno di pensare che Hitchcock l'ho studiato pure io nel corso di Teoria-e-analisi-del-linguaggio-cinematografico (da leggere tutto d'un fiato), da me seguito nei tempi andati dell'Università (Statale), tenuto dalla tenace prof. Dagrada. Probabilmente Hitchcock lo insegnano in qualunque corso di cinema, ogni anno, ogni ora. Per carità, per quel che ne so, è come l'alfabeto per chi ha intenzione di imparare a leggere o a scrivere. E se non lo capite, leggete il libro-intervista (tutto d'un fiato, anche questo) scritto da François Truffaut, Il cinema secondo Hitchcock.

Simpatico trio con tecnico luci:
Hitch, Jimmy Stewart e la mitica Grace sul set de
"La finestra sul cortile"
 Ancora. Ho visto di recente un film molto molto... grazioso (mi sembra l'aggettivo più calzante), ve ne parlerò ma non ora. A colpirmi è - anche stavolta, dopo quest'altra intendo - il lavoro della costume designer. Così indago, cerco il suo c.v., scopro che ha fatto poco altro, nessun altro lavoro su grandi set cinematografici. Però è suo lo styling di un servizio fotografico su Vice Magazine con protagonista Miranda July in abiti e ambientazioni ispirati al cinema. Il servizio mette a confronto l'immagine di un film e quella di un outfit. Primo film: Kramer vs Kramer. Secondo film: VertigoLa donna che visse due volte insomma.

Ancora. Domenica passo in centro e infilo la testa e il portafogli alla Rizzoli, in Galleria. Un microscopico angolo è riservato a libri superscontati: perché non li compra nessuno o perché hanno la copertina troppo rovinata per essere venduti a prezzo pieno. Una tristezza, insomma. Sembra di stare al canile dell'editoria libraria. Bam!: Alfred Hitchcock. Tutti i film. Di Paul Duncan, Edizioni Taschen, prezzo di copertina: 14,99 Euro. Su Amazon si trova a poco più di otto, su Ibs a poco meno di sette. Io mi accontento di avere lo sguardo terrorizzato di Tippi Hedren ne Gli uccelli sulla mia libreria per cinque Euro.


Una cover terrorifica (Hitchcock d.o.c.) occhieggia nel mio salotto
Per ora benvenuto Alfie. E chissà se imperverserai ancora col tuo panciuto profilo nei miei giorni venturi. Per i miei sogni tranquilli spero di no, per la gioia dei miei occhi di cinefila in erba spero di sì. In attesa di capire che spazio hai nella rete rossa e lanuta che dà un senso a questo caotico bla-bla-bla che è la mia vita.

Nessun commento:

Posta un commento