martedì 8 maggio 2012

Restless: grazie Danny Glicker!

Il poster del film
Grazie a Dio esistono cinema come Anteo e Apollo che propongono rassegne come Rivediamoli! dove vedere un film più che buono costa solo 2 Euro e mezzo. E così sono andata a riguardare su grande schermo Restless di Gus Van Sant (il titolo originale mi suona molto meglio della nostra traduzione L'amore che resta). Il mio giudizio sulla pellicola - che trovate come sempre su Milanodabere.it - è tutto positivo. Delicato, poetico, rispettoso il tocco del regista che imbastisce una storia su Eros e Thanatos, avvalorando il ruolo della finzione e del gioco persino davanti alla morte, tirando in ballo Darwin e l'Evoluzionismo per renderli purissime metafore o rendendoli poesia.

Restless colpisce per un aspetto molto più frivolo: gli abiti di scena. Decisamente vintage, splendidamente - sottolineo - vintage, sono stati selezionati e curati dal costumista di Danny Glicker (Milk, e Tra le nuvole), che con Mia Wasikowska (Annabel) ed Henry Hopper (Enoch), i due giovani protagonisti, ha fatto un lavoro eccezionale. Come spesso accade, il pressbook del film contiene poche tracce della ricerca che ha impegnato Glicker, il passaggio più interessante è forse questo: "Per Enoch Brae, interpretato da Henry Hopper, Glicker ha scelto un look vintage, vissuto, usando una combinazione tra capi attuali e altri d'epoca, abiti che Enoch avrebbe potuto scovare in soffitta o in un negozio dell'usato. L’intero mondo di Enoch è andato in pezzi e così i suoi vestiti. Anche la Annabel di Mia Wasikowska ha un look vintage, che mescola abiti degli anni '20 e '30 con altri degli anni '60, creando un insieme fresco e unico. 'E’ stato bello lavorare con Mia”, dice Glicker, 'perché può permettersi di indossare capi colorati, a differenza della maggior parte delle persone. Mi sono ispirato ai colori degli anni Trenta, colori che non vediamo quasi più, come i gialli caldi, molto autunnali, ricordano le foglie che cadono, ma sono anche vibranti e vivaci".

Una scena di "Restless". Abiti meravigliosi! 

Per capirne di più occorre spulciare nel web. Fortunatamente si trova un'intervista rilasciata da Glicker a MTV. Qui spiega come è riuscito a evitare le trappole del gotico e del patetico per raccontare le storie drammatiche dei due personaggi protagonisti del film attaverso gli abiti che indossano. Glicker spiega anche quali sono i pezzi preferiti che è riuscito a recuperare da negozi e bancarelle: ci sono le scarpe in lamé d'argento e il capospalla maculato bianco che Annabel indossa per il primo appuntamento ufficiale con Enoch. Per valutare la ricercatezza delle mise della Wasikowska pensiamo che nella scena in cui si imbuca a un funerale insieme a Henry Hopper, veste un abito di pizzo dagli anni '20, con cappotto in visone degli anni '20, mentre il cappello è del 1890.

Un bozzetto firmato Danny Glicker per il film


Impossibile poi non notare gli occhiali da sole di Enoch: si tratta di un paio da macchinista degli anni '40, che danno un tocco punk al personaggio.

Gli occhiali decisamente vintage di Enoch

Poi il costumista passa al piano personale, parla per sé, al di là del film. Ci invita a riscoprire il gusto dell'acquisito ponderato tarato sulla qualità, sulla "longevità" di un capo. E ci invita a giocare con la moda, con quello che scegliamo per il nostro armadio (guardaroba no, via, sarebbe troppo pretenzioso), proprio come "giocano" Enoch e Annabel per tutto il film o quasi.

Ancora un assaggio degli outfit dei protagonisti di "Restless"
Alla domanda se vi siano personaggi di riferimento nel suo lavoro, Glicker precisa che considera una vera icona di stile Iris Apfel e il volume a lei dedicato Rare bird of fashion, definisce artista, designer e couturier il compianto Alexander McQueen, fonte di ispirazione il fashion (e street) photographer Bill Cunningham. Però...

Mr. Bill Cunningham
... però alla fine Glicker dice pure: "Le persone che mi ispirano sono persone che capiscono la differenza tra moda e stile". E dice anche quello che segue, ma ve lo scrivo in inglese per non perdere mezza sfumatura: "Style is about putting together clothes in a manner that brings you pleasure, to enjoy life as much as you can, and that was really my intent with this movie and a big point with how I envisioned Restless". Che dire, proviamoci!

Insomma, se non lo si fosse capito, andate a vedere Restless!

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