martedì 1 maggio 2012

Hunger Games, giocattolone con l'anima

Sulla cresta del successo americano, dove ha conquistato i botteghini, Hunger Games giunge in Italia fomentando le aspettative del pubblico e facendo affilare i coltelli dei critici più esigenti. Tratto dal romanzo di Suzanne Collins (The Hunger Games, Mondadori 14,90 Euro), primo di una trilogia, si propone come merce per adolescenti. Protagonista è Katniss Everdeeen (Jennifer Lawrence, nome da tenere d'occhio, già interprete di Un gelido inverno), ragazza coraggiosa impegnata a tutelare la sopravvivenza di madre e sorellina nel loro triste e duro presente, ambientato nel futuro post-apocalittico dove gran parte della popolazione di quel che fu l'America del Nord è costretta ai lavori più umili da pochi ricchi e potenti, tutti confinati nella città di Capitol. Come se non bastasse, l'odiosa oligarchia si sollazza con dei giochi disputati annualmente: gli Hunger Games appunto. Giochi di guerra (o sadici sacrifici umani) e al contempo reality show in cui vince solo uno dei 24 partecipanti, l'unico cioè che resterà vivo dalla lotta che prevede poche ma crudeli regole: far fuori tutti gli altri concorrenti per salvare se stessi e, non poteva mancare, il canone principe: “non ci sono regole”.

Jennifer Lawrence in "Hunger Games"
Katniss parte per i suoi Hunger Games da volontaria al posto della sorella, estratta a sorte come partecipante. Determinata e consapevole del destino che la aspetta, finirà per creare molto più scompiglio di quanto non si aspettasse… Con una trama del genere c'erano tutti i presupposti per fare di Hunger Games un giocattolone hollywoodiano senz'anima. Eppure, senza essere un capolavoro, il film diretto da Gary Ross (Pleasantville) coinvolge lo spettatore nell'ansia del conflitto dei giochi crudeli, crea un universo futuristico – quello di Capitol – eccentrico e caricaturale, riuscendo pure a mettere  una lente di ingrandimento sui meccanismi della fama e dello show business contemporanei. Paragonato, per via degli incassi record e per il target giovanile, alla saga di Twilight, Hunger Games ha forse più punti di contatto con quella di Harry Potter: tolto l'universo fantastico di Hogwarts, magnificamente descritto da romanzi e film sul celebre maghetto, resta la critica sociale: quell'invito alla responsabilità, al coraggio, al senso etico e civile rivolto alle generazioni più fresche. Tematiche che verranno riprese nei prossimi capitoli di questa nuova saga? Difficile rispondere ora, toccherà aspettare il 2013, anno di uscita di La ragazza di fuoco, dove la regia passerà nelle mani di Francis Lawrence (Io sono leggenda ma anche autore del tremendo - a mio avviso - Come l'acqua per gli elefanti), tranquilli: Jennifer Lawrence è confermata come unica, insostituibile, protagonista.

La locandina di "L'implacabile", ovvero "The running man"
con Arnold Schwarzenegger
P.S. Se gli argomenti Di Hunger Games vi garbano, vi suggerisco la lettura di Acido Solforico di Amélie Nothomb e la visione di L'implacabile, con Arnold Schwarzenegger. Entrambi (ma il primo di più) approfondiscono il tema del reality show estremo, che coniuga morte e spettacolo.

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