venerdì 16 dicembre 2011

Arrondissement, questo sconosciuto

Poi dicono che leggere non serve a niente. Insomma, c'è questo romanzo che sto leggendo, si intitola La trama del matrimonio e l'ha scritto Jeffrey Eugenides (l'ho conosciuto quando ho letto il suo Middlesex, che - finora - vale il doppio di questo libro): uno dei protagonisti, Mitchell, dopo la laurea trascorre un anno in giro per il mondo. E già questo dovrebbe farmi star male q.b., perché ho una gran voglia di viaggiare e invece mi tocca starmene chiusa in casa con un tampone nell'orecchio (ma questa è un'altra storia). Invece mi fa star peggio il fatto che il suo viaggio abbia come prima tappa Parigi, ed è subito nostalgia, ça va sans dire! Ebbene, ditemi voi se non debba ringraziare Eugenides quando scrive:

Ci sarebbero voluti anni perché Mitchell riuscisse a capire la topografia della città, anni prima che potesse utilizzare la parola arrondissement, per non parlare poi di imparare che i quartieri avevano una struttura a spirale ed erano numerati in senso orario a partire dal centro. Era abituato alle città a scacchiera. Che il primo arrondissement potesse confinare con il tredicesimo senza che in mezzo ci fosse il quarto o il quinto gli risultava inconcepibile.

Ecco svelato il mistero degli arrondissement. Adesso mi sento un po' meno cretina per una avere mai capito un'acca della topografia parigina: Eugenides mi conferma che non è mica così lampante la struttura dei quartieri della città. Magari la prossima volta a Paris mi sentirò un po' meno "les incompetents!" (cit.).

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