martedì 7 febbraio 2012

Sognando un ufficio più Aalto

Alvar Aalto e sua moglie Elissa
So bene che il vero sogno di chi ha la mia età (o qualche anno in meno) è un posto di lavoro decente. Ma è pretendere troppo desiderare che quel posto sia pure confortevole e piacevole? Mi riferisco a scrivanie, finestre, poltrone, librerie, scaffali, etc. In radio, durante la mia rubrica del lunedì su RadioClassica, ho parlato di design finlanese e del suo maestro, Alvar Aalto e ho avvertito quasi la violenta necessità di avere una casa, ma soprattutto un ufficio realizzato dal designer in persona.

Salute e sicurezza sul luogo di lavoro sono normate a livello europeo, ma alzino le mani tutti gli impiegati (nel senso di impegnati per lavoro su un desk, chiamateli piegati se preferite) che vorrebbero: una migliore illuminazione, sedute più confortevoli, scrivanie più spaziose, maggior pulizia degli ambienti, una miglior ventilazione, per dirne qualcuna. Io, che "quoto" tutte le voci di cui sopra, oggi ho provato invidia per le persone che si sono godute gli edifici progettati da Alvar Aalto. Come l'ospedale di Paimo, per il quale ha realizzato "anche le lampade in acciaio e vetro, concepite per compensare e modulare la luce naturale, i lavabi ed i sanitari, modellati e dimensionati in funzione delle esigenze dei degenti, fino alle maniglie delle porte, dotate di un sistema di sicurezza antiurto che ne facilita l’uso da parte di persone malferme" (da atcasa.corriere.it). I miei colleghi e io non abbiamo simili problemi, ma non ci dispiacerebbe vivere chi otto, chi cinque, chi quatttro ore della nostra vita in ambienti pensati per le attività che devono ospitare.

Alvar Aalto - Abitazione privata
Smetto di sognare a occhi aperti, mi guardo intorno, qui a casa mia e vorrei sostituire tutti i miei mobili in legno scuro con arredi in faggio. Penso poi al mio conto e al mio portafogli e non mi resta che sfogliare l'eredità di Aalto, ovvero il sito di Artek, il laboratorio fondato dall'architetto nel 1935. Sempre, assolutamente attuale.

P.S. Per vedere da vicino la Helsinki di Alvar Aalto e quella contemporanea il momento giusto è proprio il 2012: da quest'anno fino al 2013 la città sarà investita del titolo di World Design Capital: si prevedono un mucchio di eventi e temperature siderali. Ma a quelle, quest'inverno, ormai ci ha abituato anche Milano...

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