martedì 3 aprile 2012

Design Week 2012. Le mostre

A Milano aprile vuol dire Salone del Mobile, Design Week, FuoriSalone. Il che significa: suole di scarpe consumate per i veri amanti della materia; gozzoviglie e bisbocce per chi non aspetta altro che aperitivi a scrocco e special party nelle zone più calde della città per sei giorni filati (quest'anno dal 17 al 22). I milanesi vivono questa settimana, tutto sommato, con entusiasmo: con la scusa del flusso di designer, architetti e co. la città si ringalluzzisce come non mai. E i quartieri tutti si vivacizzano ospitando eventi e presentazioni: talvolta la magia riesce, altre meno. In ogni caso, questi sono i punti di (mio) interesse per il Salone del Mobile 2012. O FuoriSalone 2012, o Design Week 2012, fate come vi pare.

VILLA NECCHI CAMPIGLIO. L'edificio brilla di luce propria ma con la scusa della settimana del mobile ospita mostre sempre curiose. Per il 2012 poi, il progetto è decisamente accattivante: a realizzarlo la squadra di Fabrica, il centro di ricerca sulla comunicazione del Gruppo Benetton, che porterà nelle stanze disegnate da Portaluppi oggetti e arredi creati dai designer della "factory". Ciascun pezzo prende spunto dai complementi d'arredo e dal mobilio "in dotazione" a Villa Necchi e verrà presentato proprio a fianco degli elementi ispiratori. Il risultato sarà un mix & match tra stili e tempi diversi del tutto da scoprire e ai posteri l'ardua sentenza. Costo del biglietto di ingresso da 4 a 8 Euro.

PALAZZO VISCONTI. A ridosso di Piazza San Babila, tocca alle settecentesche sale di questo splendido edificio fare da cornice a Trial & Error, "personale" riservata ai progetti del giapponese Studio Nendo. Di stanza a Milano da qualche anno, il duo di designer nipponici hanno conosciuto nel corso del 2011 riconoscimento in mezzo mondo, tra esposizioni e premi. Ora fanno conoscere al pubblico milanese le "ardue fatiche e creative" del mestiere del designer attraverso una serie di progetti e oggetti realizzati e non. Oki Sato, una delle menti di Nendo, ha spiegato a Domus: "A volte capita che mi buttino fuori dalle aziende perché si stancano del mio continuo sperimentare. Spendiamo tutto il nostro budget in questo modo e il 90% dei miei esperimenti si conclude in un disastro. Mi domando sempre: cosa accade se utilizzo questo tipo di materiale con le tecniche di quella determinata azienda? Faccio prove, spesso azzardate. (...) Quando esponiamo in musei o gallerie, le cose sono diverse. Non è il mondo delle aziende, in questi casi di solito non ci sono problemi di budget e siamo più liberi; alla fine esponiamo sempre un prodotto non finito".

Blow, poltrona leggera e trasperente, nasce nel 1967
dalla mente del trio De Pas D'urbino e Lomazzi per Zanotta
TRIENNALE DESIGN MUSEM. Da cinque anni, dalla sua nascita cioè, questo "figlio" della Triennale di Milano ci offre un percorso, un'interpretazione del design differente, pensata da personalità di rilievo nel settore. Dopo Branzi, Mendini, Martí Guixé e Alberto Alessi, ora tocca a Fabio Novembre che realizzerà l'allestimento per un percorso espositivo dedicato alla grafica italiana dal titolo TDM5: Triennale Design Museum 5 (come cinque sono le interpretazioni di cui sopra). Non finisce qui, perché sempre dal 17 aprile TDM sarà possibile visitare una mostra dedicata al trio De Pas - D'Urbino - Lomazzi. Negli anni Sessanta questi tre ragazzacci contravvenivano alle regole dell'estetica piegata al funzionalismo duro e puro per aprire le porte a un design "pop", ironico, divertente ma non per questo meno funzionale. Contraddittorio? Neanche un po'. La poltrona Blow o la mitica Joe spiegano meglio di chiunque altro i motivi.

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