lunedì 10 ottobre 2011

Officina Italia, capitolo finale con "Capitale Immorale"

Era un appuntamento che si teneva in primavera. "Era", perché quest'anno Officina Italia ha rischiato di saltare, arrivando all'autunno senza una quinta edizione, ed "era" perché ora che le date di apertura di chiusura dei lavori sono arrivate, con loro arriva anche la notizia della chiusura definitiva. Quinta e ultima edizione dunque per il festival letterario milanese: "Abbiamo deciso di terminare l’esperienza di Officina Italia perché siamo convinti dell’importanza del lavoro svolto fino ad oggi e siamo altrettanto convinti che le cose belle e interessanti siano tali solo nella consapevolezza di un percorso da terminare. In modo che tornino a circolare le idee e si aprano nuovi orizzonti di sperimentazione. Specie in questo paese, specie in questi anni.", si legge nel comunicato stampa. Una fine che ha il sapore di un nuovo inizio, il vuoto lasciato sarà prima o poi riempito da un altro progetto. Un addio che suona come un obamiano Hope!, ma intanto...
Tempo per dire addio a Officina Italia: da giovedì 20 a sabato 22 ottobre. Solito posto: la dimora storica della manifestazione, la splendida Palazzina Liberty che lambisce Parco Largo Marinai d’Italia. Il festival era nato da un'idea degli scrittori Alessandro Bertante e Antonio Scurati, che desideravano sondare l'evoluzione del rapporto tra letteratura e coloro che la letteratura la fanno, cioè intellettuali e autori, con uno sguardo volto anche verso scienza e arte. Così, dal 2007 ad oggi, alla Palazzina Liberty si sono alternati scrittori italiani impegnati a leggere brani delle loro opere ancora inedite. Negli anni, sono passati da Officina Italia Alessandro Baricco, Gabriele Salvatores, Alessandro Piperno, Paolo Giordano, Valeria Parrella, Pietrangelo Buttafuoco, Maurizio Maggiani, Carlo Lucarelli, Sandro Veronesi, Walter Siti, Tiziano Scarpa, Silvia Avallone, Vinicio Capossela, Nicolò Ammaniti, Melania Mazzucco, Filippo Timi, Michele Serra, il collettivo Wu Ming, Ascanio Celestini e Roberto Saviano.


A Officina Italia anche
l'autore di "Alveare"
Significativo il tema di questo ultimo appuntamento con la tre giorni letteraria milanese: LA CAPITALE IMMORALE. E vale la pena scriverlo in maiuscolo questo titolo, mi fa pensare a quelle persone che rivendicano con orgoglio la cittadinanza nel motore economico del Belpaese per poi dimenticarsi che "il pesce puzza sempre dalla testa", persone che si illudendo (o vogliono illudersi, o vogliono illudere) che Milano non abbia un ruolo nella crisi che vive il paese.  Milano nel presente e nell'immaginario letterario è la protagonista vera di Officina Italia – Atto Finale: "città che negli ultimi tre decenni ha vissuto una decisa crisi d’identità, smarrendo la sua originaria vocazione di metropoli aperta, accogliente e soprattutto innovativa. Ma l’importante svolta politica di questa primavera ha aperto scenari inediti e incoraggianti.".  Ancora una volta gli organizzatori invocano la speranza di un rinnovamento concreto, non solo sognato. Di seguito il programma della manifestazione.

Giovedì 20 ottobre ore 21.00
Carlo Petrini – intervento inaugurale
letture di
Giuseppe Catozzella (autore di Alveare, romanzo inchiesta sulla ‘ndrangheta all’ombra della Madonnina, consigliatissimo dalla sottoscritta e non solo, of course)
Igino Domanin
Antonio Scurati
Gianni Biondillo
Michele Mari

Venerdì 21 Ottobre ore 21.00
letture di
Federica Fracassi
Alessandro Mari
Alessandro Bertante
Giuseppe Genna
Aldo Nove

Sabato 22 Ottobre ore 21.00
letture di
Vincenzo Latronico (autore del romanzo La cospirazione delle colombe, ari- consigliato dalla sottoscritta)
Paola Capriolo
Bruno Arpaia
Antonio Franchini
Francesco Bianconi

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