sabato 29 ottobre 2011

Il catalogo ritrovato

Il catalogo ritrovato.
Cover decisamente minimale
Ancora non è finito questo mio sabato, l'ultimo dell’ottobre 2011, mese foriero di alte temperature nella sua prima parte e di un principio di autunno incantevole nella seconda, complici le tonalità del fogliame milanese tra gialli oro, verdi caldi e rossi intensi. Ancora non è finito questo sabato – dicevo - ma quel che mi ha portato finora è stato grande. Il dono più prezioso della giornata è stato proprio un regalo fatto da una persona cara, carissima (<3, scriveremmo su Facebook) e cioè il catalogo di una mostra del 1972, un volume usato, pescato in una libreria in viale Coni Zugna a Milano (la Libreria Menabò, per la cronaca). Perché è speciale questo catalogo? Perché racconta un capitolo del nostro design e cioè la sua consacrazione (che brutta parola, qui però inevitabile).

Nel 1972 il MoMA dedicò un’intera esposizione al design italiano, l'evento si intitolava Italy. The New Domestic Landscape ed è questo il titolo, ovviamente, del catalogo in questione. Qualche mese fa, nella sua DesignLibrary, Valerio Castelli raccontava: "The New Domestic Landscape lanciò il design italiano nel mondo. Fu il frutto di un viaggio in Italia di Emilio Abasz, che ne fu il curatore. Era il 1971. Abasz mi chiese di fotografare gli oggetti che sarebbero entrati nel catalogo. Di fotografia in fondo non sapevo molto, ad insegnarmi fu Ugo Mulas. Grazie a quell'esperienza conobbi molto del design italiano, fu un'esperienza che mi cambiò la vita". 
La Kar-A-Sutra di Mario Bellini
Quel catalogo e quella mostra di quasi quarant'anni fa furono senza dubbio un'opportunità per sperimentare e scoprire nuovi modi di comunicare il design: oltre a scatti in atelier, vi sono allestimenti open air, come le immagini che ritraggono la Kar-a-sutra di Mario Bellini, dove si vedono attori (in realtà amici del fotografo Castelli), con i volti dipinti di bianco, interagire col prodotto. La mostra e il suo catalogo raccontarono al mondo un design antiaccademico, "radicale", frutto di coraggio, studio e perizia dei suoi fautori (Branzi, Mendini, Pesce, Sottsass e molti altri): una "primavera" del design che oggi manca molto. Sfoglio le pagine ingiallite di questo volume e spero di essere anche io, presto, testimone di una stagione simile.

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