domenica 4 marzo 2012

Ti voglio bene, Diane. Oggi come allora

Diane Keaton è la responsabile di un grosso fraintendimento che ha condizionato la mia vita: considerare l’aggettivo "nevrotico" un complimento. Dal piccolo schermo da cui ho guardato i suoi film, prima che iniziasse la mia carriera di spettatrice cinematografica, i suoi personaggi sopra le righe  mi hanno convinta che nevrotico è bello. In Misterioso omicidio a Manhattan prima e poi, andando a ritroso, Manhattan o Io e Annie , Diane Keaton mi ha accompagnato per mano – con Woody Allen, chiaro – per le vie di New York, alimentando l'idea che la Grande Mela fosse magnifica e che… nevrotico è bello. A NY ci sono stata, infine, e nevrotica credo di esserlo diventata (un pochino, via, non esageriamo): la città che non dorme mai non ha deluso le aspettative, la nevrosi si è rivelata invece meno glamour di quanto credessi.

La biografia di Diane Keaton. 19 Euro ben spesi.

Oggi, Diane mi regala un altro momento prezioso: la lettura della sua biografia Oggi come allora. In effetti non è una biografia tout court perché intreccia le vicende dell'attrice con quelle della madre Dorothy. Le pagine svelano i momenti critici del percorso di ciascuna, così come i loro momenti migliori. È stata una lettura struggente, lunga 254 pagine. Struggente per la grande, sana indulgenza che Diane finalmente si concede: nei confronti di se stessa prima di tutto. Nei capitoli del libro emerge la donna fragile, troppo esigente nei suoi confronti: Diane si sente sempre meno di ciò che è davvero,  mai all'altezza delle situazioni, degli amori, del successo. Esiste forse una donna che non la capisca? In poche parole, Diane è umana, mette a nudo con tenera sincerità tutte le contraddizioni con cui ha vissuto l'adolescenza, la giovinezza, l'età adulta. Alla prova con la malattia e la morte del padre e poi della madre, Diane cresce e si fa più saggia, o così capisce il lettore, perché ovviamente lei non lo ammetterebbe mai: perdona i suoi errori o chiede scusa per quelli commessi che hanno fatto male ad altri. Diane riesce forse a comprendersi, chiudendo in qualche modo il cerchio della sua vita. Eppure, le pagine di Oggi come allora non segnano una fine alla sua evoluzione: non possono e non devono.

"Io e Annie", 94 minuti ben vissuti

Ho inteso il libro come un modo per mettere nero su bianco i pensieri di una vita, un promemoria autentico e sentito per gli anni futuri, valido per l'autrice e anche per i suoi lettori. Insomma, ancora una volta Diane Keaton mi ha fatto venir voglia di essere in futuro ciò che lei è ora: una signora un tempo schizzata e inquieta che ha finalmente trovato un po' di quiete e saggezza.

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