venerdì 18 novembre 2011

Vite straordinarie: Edith Piaf

Pensate, non era mai stata tradotta in italiano, solo chi conosceva il francese poteva leggere l'autobiografia di Edith Piaf. O almeno finora: l'editore Castelvecchi ha appena pubblicato in Italia Au bal de la chance, storia della vita dell'uccellino di Francia raccontata da lei medesima: 189 pagine in libreria da questo novembre al costo di 16 Euro, con prefazione di Jean Cocteau. Il testo fu edito per la prima volta nel 1958 e rivela, tra verità storiche e - presunti - voli di fantasia, l'epopea di Edith Giovanna Gassion da Belleville, quartiere poverissimo nella Parigi del 1915.

La cover del volume
edito da Castelvecchi
Non morirà povera Edith Piaf ma, nonostante il successo di una carriera sfavillante, la miseria resterà in un certo senso un'amara costante della sua esistenza. Scaricata dalla madre, un'infanzia passata in un bordello, dove riceve però l'affetto delle prostitute ma sul più bello di nuovo strappata a quella realtà bizzarra ma stabile dal padre, che la conduce per strada a raccattar monete con il suo spettacolo di contorsionista: in quegli anni di gioventù e - appunto - miseria, conta su due sole alleate, una buona e una cattiva: la musica e la bottiglia. La voce potente ed espressiva le portano successo e gloria, ma anche una sconfinata solitudine. Dopo innumerevoli tourbillon amorosi arriva l'uomo della vita, ma una tragica morte attende dietro l'angolo. E allora la bottiglia non basta più... E' ancora giovane Edith Piaf quando perde il suo adorato Marcel Cerdan ma il dolore e gli strascichi dei vizi, portatori di sollievo e consolazione illusori, presentano il conto: l'artrite le deforma le splendide mani, la incurva, i capelli si fanno sempre più radi, solo la voce resta potente, benché segnata dalla malattia. La morte la coglie quando non ha nemmeno cinquant'anni ma ne dimostra anche il doppio.

Eppure. Eppure la Môme Piaf riesce ancora oggi a trasmettere il desiderio di buttarsi a capofitto nella vita, pur tragica che sia, a consumarla avidamente, costi quel che costi. Una figura che conquista, amatissima, venerata. Edith Piaf è un po' più vicina a noi, suoi cultori italiani che ora la scopriamo più da vicino con la complicità di Au bal de la chance, nell'edizione finalmente italiana.

P.S. Caso vuole che proprio recentemente abbia partecipato all'emozionante incontro su Edith Piaf tenuto da Ivan Donati nei nuovi spazi di Tutta colpa di Ipazia ad Abbiategrasso. Un'iniziativa, questa degli appuntamenti dedicati alla vita di donne straordinarie, di cui tornerò presto a parlare...


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