L'anno del corpo che parla con prepotenza. L'anno in cui polmoni, cuore, cervello e la carne tutta decidono che sono stufi di stare zitti in un angolo e che ora tocca a loro esprimere il disagio, la paura, la stanchezza, buttare fuori l'esigenza vitale di aria, di luce, di spazio.
Chiaro esempio di metamorfosi |
"Il panico altro non è che un'espressione di fuga mentale, la forza autonoma che cresce dentro di te quando sei in trappola, quando la verità è troppo pesante da reggere, quando l'ingiustizia di questa inevitabile verità non può essere affrontata e dunque l'unica possibile reazione è fuggire, chiudere la mente trasformandoti in un corpo ansante, convulso, in delirio (...)".
Diario d'inverno, Paul Auster
Avevo una mia verità troppo grande da reggere? Assì? Sì.
Qual era questa mia verità troppo grande da reggere? Perché non ho saputo reggerla? Perché ho paura? Da cosa, da chi, sono scappata finora? Che cosa voglio? Chi ho fatto finta di essere? Che cosa sono realmente? Bum. Sono andata a pezzettini e piano piano li sto rimettendo insieme. Non necessariamente ognuno dovrà tornare al posto che occupava prima. Anzi.
" (...) perché il tuo corpo ha sempre saputo quello che la tua mente non sa, e benché scelga di cedere, sia per mononucleosi o per gastrite o per attacchi di panico, il tuo corpo ha sempre sostenuto gran parte delle tue paure e delle tue battaglie interiori, incassando i colpi a tua la tua mente non vuole o non può reggere".
Diario d'inverno, Paul Auster
Gravity, o "Del lasciar andare" |
Nessun commento:
Posta un commento